Disabile voglio trasferirmi all’estero.

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Andare a vivere all’estero da disabile

Milioni di persone in tutto il mondo, ogni anno decidono di cambiare luogo di residenza per andare a vivere in un’altra nazione.

Non si tratta in molti casi di una fuga da paesi che sono in difficoltà economica od alle prese con problemi di sicurezza e/o instabilità di vario tipo.

Facciamo riferimento piuttosto a quel numero crescente di individui, di ogni età, estrazione sociale, ecc., provenienti sopratutto da stati che sono considerati per lo più benestanti e/o avanzati economicamente, da cui decidono di spostarsi altrove, alla ricerca di una serie diversificata di vantaggi (a seconda delle preferenze/obiettivi di ciascun soggetto):

migliori opportunità lavorative e professionali;

un costo della vita inferiore;

un clima ed un ambiente esterno più caldo;

l’opportunità di vivere in un contesto, in generale, più soddisfacente;

ecc..

Le motivazioni che portano a sognare e/o a pianificare un cambio di vita, attraverso il trasferimento in un altro paese, pertanto sono molte ed anche soggettive.

Disabili all’estero. Andare a vivere in un’altra nazione.

Se per una persona che non ha sostanziali problemi di salute, perfettamente autonoma ed indipendente, affrontare l’idea di recarsi all’estero trasferendosi, lasciando il proprio luogo di residenza, richiede tutta una serie di considerazioni e valutazioni importanti, ancor di più per un individuo con disabilità più o meno importanti, questo tipo di scelta prevede di andare ad affrontare una serie sfide di non poco conto che implicano delle criticità da dover gestire che sono notevolmente ben superiori.

Nella realtà, le persone con disabilità che sognano e/o valutano l’idea di trasferirsi in un altro paese, magari maggiormente caldo e più adatto alla loro condizione di salute, talvolta anchee meno costoso per quanto riguarda l’accesso a forme di assistenza continuativa, spesso anche più interessante per organizzare una vita piena di relazioni e tempo libero, ecc., devono affrontare un insieme di ostacoli che questa volta, possono essere ben più ardui del superamento di una tradizionale barriera architettonica.

Vediamo ora più nel dettaglio come occorre valutare un progetto di questo genere.

Vita all’estero disabili. Mantenere i vantaggi di pensione ed assistenza in un altro paese.

Una persona disabile, probabilmente gode nel suo paese di residenza di un certo numero di agevolazioni e supporti, in particolare, di tipo finanziario-economico che sono conseguenti il suo stato di salute e che vengono erogate dal welfare del paese di origine.

Ad esempio : pensioni, forme economiche di aiuto e sostegno al proprio reddito, gratuità delle spese mediche e sanitarie in generale, ecc..

Nel momento che lo stesso soggetto decide di trasferirsi in un altro paese, è probabile che parte di questi benefici, non possano essere trasferiti automaticamente e così, occorre rivedere tutto l’aspetto che concerne il sostegno finanziario della stessa persona non appena quest’ultima avrà cambiato luogo di residenza.

Disabile voglio trasfermi all’estero. Cosa cerco?

Un altro elemento che va pienamente verificato, al di fuori del sogno di andare via e mollare tutto in direzione di una nuova destinazione, c’è da considerare cosa ‘si lascia’ e cosa ‘si spera di ottenere’ in termini di vantaggi.

Serve pertanto effettuare una valutazione razionale di ogni aspetto.

Nel prossimo post, continueremo questa analisi, prendendo anche in considerazione alcuni paesi che andremo ad esaminare, con determinati esempi concreti.

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