Disabili all’estero.

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Disabile che vuole trasferirsi all’estero. Seconda parte.

Bentornati nella seconda parte di questo argomento.

Riprendiamo dal primo episodio in cui abbiamo iniziato a prendere in considerazione il tema del trasferimento all’estero per una persona disabile.

Già dai primi contenuti presenti all’interno del post pubblicato precedentemente, si sono evidenziate una serie di criticità da affrontare, quali :

l’aspetto relativo al sostentamento della persona disabile, spesso collegato a forme di pensioni e sussidi garantiti dai paesi di residenza e che non sempre possono essere ‘trasferiti’ integralmente in altre nazioni a seguito del cambiamento di residenza;

la necessità di verificare nello specifico quali sono gli obiettivi che spingono quella persona a fare quella scelta; al fine di evitare di commettere errori.

A tutto ciò, vanno presi in considerazione anche un altro numero di fattori/criticità da gestire che ora analizzeremo.

Paesi dove trasferirsi da disabile. Disabile che vuole trasferirsi all’estero.

Fantasticare su una nuova vita è sempre piacevole, ci porta ad uscire dalla routine quotidiana, fatta spesso di consuetudini, piccoli problemi, noia, ecc..

Per chiunque, sia esso disabile o perfettamente in salute, è piacevole sognare di trasferirsi in un luogo lontano, talvolta quasi immaginario, dove non esistono problemi, in cui vi sono maggiori opportunità, ecc., insomma : un paradiso in terra o quasi!

Tornando alla realtà invece, in particolare per una persona disabile, mollare tutto e spostarsi in un altro paese, vuol dire modificare tutte le proprie abitudini, le relazioni (anche se Internet ci aiuta a mantenerne tante in vita).

La conseguenza, è quella di non disporre più dei punti di riferimento fissi e sicuri del passato nel caso vi fossero problemi, come invece accadeva quando si viveva nel proprio paese; tutte quelle relazioni e sicurezze costruite nel corso degli anni.

Questo aspetto, non è per nulla secondario!

Disabile, voglio trasferirmi all’estero. Cosa devo fare.

Ed ora, parliamo del costo della vita per una persona disabile che intende trasferirsi all’estero.

La disabilità in ogni soggetto, specie nei casi più gravi, porta di per sé aalla necessità di dover disporre di un’assistenza personale continua che si traduce di fatto, in maggiori costi ed esborsi connessi alla gestione della vita quotidiana.

Vi sono nazioni in cui queste spese sono maggiori ed altre, al contrario inferiori.

Alcuni paesi poi, nel corso degli anni hanno migliorato la loro capacità di attrazione nei confronti di pensionati ed anziani in generale provenienti da altre nazione ove il costo della vita è superiore e di conseguenza, sono teoricamente anche preparate a gestire la presenza di soggetti con determinati livelli (non tutti) di disabilità.

Si tratta ovviamente di effettuare verifiche dirette sul posto molto attente.

Disabili all’estero. In quale paese trasferirsi a vivere.

Fra i paesi che hanno un costo della vita limitato ed ospitano da tempo parecchi espatriati provenienti da paesi sviluppati ed economicamente avanzati, anche anziani e/o pensionati, troviamo tra l’altro : Colombia, Thailandia, Costa Rica, Filippine, ecc..

In Europa, i casi più conosciuti sono probabilmente quelli delle Isole Canarie ma anche del Portogallo.

In ogni caso, un progetto di vita nuova da avviare in un altro paese, va preso in considerazione solo dopo aver verificato tutte, ma proprio tutte, le dinamiche possibili, senza tralasciare alcun aspetto.

Se poi, si tratta di una persona con disabilità che sta valutando la cosa, allora, questo elemento diventa senza dubbio ancora più prioritario.

Si consiglia in ogni caso, prima di attuare trasferimenti definitivi, di effettuare almeno un paio di periodi medio-lunghi di residenza nel paese prescelto, per testare concretamente il nuovo possibile luogo di vita e valutare meglio la cosa.

Limitarsi a fare solo delle rapidi e fugaci visite come turista in quella località, non consente la possibilità di comprendere sino a fondo la cosa.

Sognare è bello ma occorre rimanere sempre agganciati alla realtà, non sottovalutando certi aspetti e considerazioni che nel corso magari di una classica vacanza non sono presi in considerazione.

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