Turismo disabili.
Benvenuti su scosado,
la vacanza è un servizio a cui sempre meno persone a livello globale vogliono rinunciare.
Anzi, si tende piuttosto a fare a meno di acquistare dei prodotti e servizi, nonché ad abitudini che in passato erano considerate prioritarie per concentrare piuttosto le proprio risorse (denaro e tempo in particolare) verso la pianificazione di una vacanza.
Le statistiche addirittura hanno registrato una crescita dell’indebitamento a breve termine per l’acquisto di pacchetti vacanze, in termine percentuale superiore ad altri prodotti e servizi comprati.
Fortunatamente, anche per le persone affette da differenti forme di disabilità, la vacanza inizia a diventare un qualcosa di sempre più accessibile.
La disabilità non è e non deve certo rappresentare motivo di rinuncia a tutto ciò, anche se per la maggior parte delle persone con disabilità l’idea di andare in vacanza costituisce (per lo meno per buona parte di loro) un impegno organizzativo maggiore sotto ogni punto di vista.
Turismo accessibile per disabili. Un diritto per tutti.
Godere di alcuni giorni di vacanza, garantisce benessere allo spirito ed al corpo ed a maggior ragione, una persona con disabilità potrebbe trarne ampio giovamento.
Il diritto ad una vacanza è sempre maggiormente percepito in ogni ambito sociale ed anche fra coloro che hanno limiti fisici vogliono a pieno diritto accedere a questo servizio.
Da parecchi anni, molto sta cambiando, anche in questo campo, fortunatamente.
Non solo perché sono sempre di più le stutture ricettive ed anche le località preparate ad accogliere ospiti con limitazioni varie ma perché sta cambiando l’atteggiamento generale che prevedeva (in passato)il soggetto disabile relegato in ambiti esclusivi (il termine usato in senso limitativo-segregativo)rispetto alle destinazioni tradizionali.
Di strada da percorrere ne abbiamo ancora tanta ma l’offerta di vacanze e servizi complementari per un pubblico di soggetti disabili sta crescendo, sia in termini quantitativi che qualitativi.
L’obiettivo, è ora quello di consentire ad un soggetto con disabilità di recarsi ovunque, cosa che sino a poco tempo fa non era previsto(pareva un’utopia).
Il grosso dell’offerta di vacanza per soggetti disabili rientra ancora nei cosiddetti pacchetti organizzati limitati ad alcune località ma fortunatamente, sta crescendo la vendita di destinazioni a soggetti disabili, mete in cui sino a poco tempo fa, era quasi impossibile pensare di incontrare dei viaggiatori con disabilità.
Vacanze accessibili. I costi di una vacanza per una persona disabile.
Quanto costa una vacanza per una persona disabile rispetto ad una tradizionale?
In concreto, la persona disabile deve spendere una cifra maggiore rispetto ad un soggetto senza disabilità per accedere alla medesima tipologia di vacanza e servizi?
In teoria no!
Se andiamo a verificare i pacchetti vacanza tradizionali e le mete ‘pacchettizzate’ poste in vendita da agenzie viaggi e tour operator, non c’è alcuna variazione dal punto di vista dei costi.
Nella realtà, non sempre però i costi a cui deve far fronte una persona disabile corrispondono alla media dei costi sostenuti da altri soggetti.
La presenza di un assistente-accompagnatore in vacanza assieme alla persona con disabilità, a volte è basilare, specie, per chi ha disabilità molto gravi.
L’utilizzo di taxi e mezzi di trasporto in genere maggiormente costosi rispetto alla possibilità di accedere ad un qualunque mezzo pubblico ed anche la minor scelta di luoghi e locali (ristoranti,ecc.) a cui accedere, può far crescere il costo di una vacanza per una persona disabile.
Vacanze disabili. Le cose stanno migliorando.
Dobbiamo riconoscere però che le cose stanno cambiando in meglio.
Sono sempre di più le mete a disposizione a cui una persona disabile può accedere.
E’ il cambio dell’atteggiamento mentale che sta davvero facendo la differenza, sia per i soggetti disabili ed i loro familiari ma anche per chi si occupa di turismo a livello professionale.