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Disabili all’estero.

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Disabile che vuole trasferirsi all’estero. Seconda parte.

Bentornati nella seconda parte di questo argomento.

Riprendiamo dal primo episodio in cui abbiamo iniziato a prendere in considerazione il tema del trasferimento all’estero per una persona disabile.

Già dai primi contenuti presenti all’interno del post pubblicato precedentemente, si sono evidenziate una serie di criticità da affrontare, quali :

l’aspetto relativo al sostentamento della persona disabile, spesso collegato a forme di pensioni e sussidi garantiti dai paesi di residenza e che non sempre possono essere ‘trasferiti’ integralmente in altre nazioni a seguito del cambiamento di residenza;

la necessità di verificare nello specifico quali sono gli obiettivi che spingono quella persona a fare quella scelta; al fine di evitare di commettere errori.

A tutto ciò, vanno presi in considerazione anche un altro numero di fattori/criticità da gestire che ora analizzeremo.

Paesi dove trasferirsi da disabile. Disabile che vuole trasferirsi all’estero.

Fantasticare su una nuova vita è sempre piacevole, ci porta ad uscire dalla routine quotidiana, fatta spesso di consuetudini, piccoli problemi, noia, ecc..

Per chiunque, sia esso disabile o perfettamente in salute, è piacevole sognare di trasferirsi in un luogo lontano, talvolta quasi immaginario, dove non esistono problemi, in cui vi sono maggiori opportunità, ecc., insomma : un paradiso in terra o quasi!

Tornando alla realtà invece, in particolare per una persona disabile, mollare tutto e spostarsi in un altro paese, vuol dire modificare tutte le proprie abitudini, le relazioni (anche se Internet ci aiuta a mantenerne tante in vita).

La conseguenza, è quella di non disporre più dei punti di riferimento fissi e sicuri del passato nel caso vi fossero problemi, come invece accadeva quando si viveva nel proprio paese; tutte quelle relazioni e sicurezze costruite nel corso degli anni.

Questo aspetto, non è per nulla secondario!

Disabile, voglio trasferirmi all’estero. Cosa devo fare.

Ed ora, parliamo del costo della vita per una persona disabile che intende trasferirsi all’estero.

La disabilità in ogni soggetto, specie nei casi più gravi, porta di per sé aalla necessità di dover disporre di un’assistenza personale continua che si traduce di fatto, in maggiori costi ed esborsi connessi alla gestione della vita quotidiana.

Vi sono nazioni in cui queste spese sono maggiori ed altre, al contrario inferiori.

Alcuni paesi poi, nel corso degli anni hanno migliorato la loro capacità di attrazione nei confronti di pensionati ed anziani in generale provenienti da altre nazione ove il costo della vita è superiore e di conseguenza, sono teoricamente anche preparate a gestire la presenza di soggetti con determinati livelli (non tutti) di disabilità.

Si tratta ovviamente di effettuare verifiche dirette sul posto molto attente.

Disabili all’estero. In quale paese trasferirsi a vivere.

Fra i paesi che hanno un costo della vita limitato ed ospitano da tempo parecchi espatriati provenienti da paesi sviluppati ed economicamente avanzati, anche anziani e/o pensionati, troviamo tra l’altro : Colombia, Thailandia, Costa Rica, Filippine, ecc..

In Europa, i casi più conosciuti sono probabilmente quelli delle Isole Canarie ma anche del Portogallo.

In ogni caso, un progetto di vita nuova da avviare in un altro paese, va preso in considerazione solo dopo aver verificato tutte, ma proprio tutte, le dinamiche possibili, senza tralasciare alcun aspetto.

Se poi, si tratta di una persona con disabilità che sta valutando la cosa, allora, questo elemento diventa senza dubbio ancora più prioritario.

Si consiglia in ogni caso, prima di attuare trasferimenti definitivi, di effettuare almeno un paio di periodi medio-lunghi di residenza nel paese prescelto, per testare concretamente il nuovo possibile luogo di vita e valutare meglio la cosa.

Limitarsi a fare solo delle rapidi e fugaci visite come turista in quella località, non consente la possibilità di comprendere sino a fondo la cosa.

Sognare è bello ma occorre rimanere sempre agganciati alla realtà, non sottovalutando certi aspetti e considerazioni che nel corso magari di una classica vacanza non sono presi in considerazione.

Disabile voglio trasferirmi all’estero.

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Andare a vivere all’estero da disabile

Milioni di persone in tutto il mondo, ogni anno decidono di cambiare luogo di residenza per andare a vivere in un’altra nazione.

Non si tratta in molti casi di una fuga da paesi che sono in difficoltà economica od alle prese con problemi di sicurezza e/o instabilità di vario tipo.

Facciamo riferimento piuttosto a quel numero crescente di individui, di ogni età, estrazione sociale, ecc., provenienti sopratutto da stati che sono considerati per lo più benestanti e/o avanzati economicamente, da cui decidono di spostarsi altrove, alla ricerca di una serie diversificata di vantaggi (a seconda delle preferenze/obiettivi di ciascun soggetto):

migliori opportunità lavorative e professionali;

un costo della vita inferiore;

un clima ed un ambiente esterno più caldo;

l’opportunità di vivere in un contesto, in generale, più soddisfacente;

ecc..

Le motivazioni che portano a sognare e/o a pianificare un cambio di vita, attraverso il trasferimento in un altro paese, pertanto sono molte ed anche soggettive.

Disabili all’estero. Andare a vivere in un’altra nazione.

Se per una persona che non ha sostanziali problemi di salute, perfettamente autonoma ed indipendente, affrontare l’idea di recarsi all’estero trasferendosi, lasciando il proprio luogo di residenza, richiede tutta una serie di considerazioni e valutazioni importanti, ancor di più per un individuo con disabilità più o meno importanti, questo tipo di scelta prevede di andare ad affrontare una serie sfide di non poco conto che implicano delle criticità da dover gestire che sono notevolmente ben superiori.

Nella realtà, le persone con disabilità che sognano e/o valutano l’idea di trasferirsi in un altro paese, magari maggiormente caldo e più adatto alla loro condizione di salute, talvolta anchee meno costoso per quanto riguarda l’accesso a forme di assistenza continuativa, spesso anche più interessante per organizzare una vita piena di relazioni e tempo libero, ecc., devono affrontare un insieme di ostacoli che questa volta, possono essere ben più ardui del superamento di una tradizionale barriera architettonica.

Vediamo ora più nel dettaglio come occorre valutare un progetto di questo genere.

Vita all’estero disabili. Mantenere i vantaggi di pensione ed assistenza in un altro paese.

Una persona disabile, probabilmente gode nel suo paese di residenza di un certo numero di agevolazioni e supporti, in particolare, di tipo finanziario-economico che sono conseguenti il suo stato di salute e che vengono erogate dal welfare del paese di origine.

Ad esempio : pensioni, forme economiche di aiuto e sostegno al proprio reddito, gratuità delle spese mediche e sanitarie in generale, ecc..

Nel momento che lo stesso soggetto decide di trasferirsi in un altro paese, è probabile che parte di questi benefici, non possano essere trasferiti automaticamente e così, occorre rivedere tutto l’aspetto che concerne il sostegno finanziario della stessa persona non appena quest’ultima avrà cambiato luogo di residenza.

Disabile voglio trasfermi all’estero. Cosa cerco?

Un altro elemento che va pienamente verificato, al di fuori del sogno di andare via e mollare tutto in direzione di una nuova destinazione, c’è da considerare cosa ‘si lascia’ e cosa ‘si spera di ottenere’ in termini di vantaggi.

Serve pertanto effettuare una valutazione razionale di ogni aspetto.

Nel prossimo post, continueremo questa analisi, prendendo anche in considerazione alcuni paesi che andremo ad esaminare, con determinati esempi concreti.

Vacanze per disabili in carrozzina.

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Vacanze accessibili.

Assistiamo ad un incremento complessivo del cosiddetto turismo in sedia a rotelle che coinvolge un numero crescente di destinazioni in ogni parte del mondo.

Se fino a pochi anni fa, costituiva una rarità il veder giungere un turista in carrozzina in determinate località ed aree del mondo e gli stessi residenti di quelle zone, guardavano stupiti a questa presenza, ora fortunatamente, ciò non accade più.

Finalmente, qualcosa sta cambiando ed anche rapidamente.

In soli pochi anni, gli esempi di viaggi con persone in sedia a rotelle, compaiono in moltissimi video e report trasmessi su trasmissioni che trattano di turismo, anche in riferimento ad aree spesso collocate al di fuori delle principali rotte di cui siamo abituati a considerare come mete tradizionali per un turismo di massa.

Vacanze in sedia a rotelle. No limits!

Trenta anni fa o ancora molto meno, se una persona si fosse rivolta ad una agenzia viaggi per organizzare una vacanza in carrozzina, i consigli avrebbero riguardato ben poche destinazioni possibili e per lo più, facenti riferimento ad aree di grandi città di paesi assai avanzati economicamente.

Ormai, ogni nazione, ha messo in atto un cambio di passo, con l’abbattimento di barriere architettoniche e la promozione di un turismo inclusivo, poiché esso garantisce l’arrivo di famiglie e gruppi che al loro interno hanno anche soggetti disabili.

Un’opportunità che nessuno oggi vuole o può permettersi di non cogliere.

Va anche aggiunto che attualmente esiste una sensibilità ed attenzione che si è andata costruendo nel corso degli anni e ha coinvolto addetti ai lavori ma anche persone di ogni tipologia.

Dal punto di vista di un viaggiatore in sedia a rotelle, significa l’apertura di notevoli opportunità e destinazioni turistiche, in pratica, poter andare ovunque.

Turismo inclusivo. Turismo in sedia a rotelle.

Un turismo accessibile, ovviamente richiede preparazione da parte degli operatori turistici, maggiore organizzazione e formazione degli addetti che opereranno a stretto contatto con gli ospiti.

Si tratta di un mercato che cresce al ritmo annuo notevole e così : musei, hotel , spiagge, bar, ristoranti, ecc. si stanno organizzando per rispondere a queste esigenze.

Persino nell’ambito degli sport estremi e nell’ambito di vacanze in aree ‘meno frequentate’, gli addetti stanno organizzandosi per poter offrire ospitalità al turismo in sedia a rotelle, proprio perché esso garantisce poi l’arrivo di tutto il resto.

Vacanze per disabili in carrozzina. I costi.

Non ci sono costi aggiuntivi per chi ospita se escludiamo qualche adattamento della struttura che va sempre inquadrato come investimento e miglioramento dell’offerta.

Per quanto riguarda l’ospite, se richiederà servizi personalizzati (e sono sempre di più a farlo), egli potrà accedere ad un catalogo di servizi complementari come già succede per la clientela tradizionale, quando intende ad esempio noleggiare un’auto, uno scooter, una bicicletta, una guida turistica personale, ecc..

Se una famiglia od un singolo con disabilità volesse per esempio noleggiare un assistente personale, una carrozzina elettrica o uno scooter elettrico, ecc., corrisponderebbe ad un servizio aggiuntivo nella solita maniera.

Vacanze per disabili con assistenza.

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Vacanze assistite per disabili.

I termini : turismo inclusivo e vacanze accessibili sono sempre di più impiegate nel lessico connesso al settore turistico.

Nella maggior parte dei casi, fortunatamente, non si tratta solo di marketing e comunicazione ma vuol dire anche disporre di reali capacità nell’accogliere e gestire un flusso di ospiti che presenta anche forme diverse di disabilità.

Vuol dire in concreto, la possibilità di accogliere turisti con differenti disabilità presso località e strutture ricettive (ma non solo) predisposte per offrire un periodo di relax a soggetti con limitazioni di vario genere.

Vacanze per disabili in carrozzina. Ridurre e superare le limitazioni.

Da una parte, c’è la crescente presenza di attività connesse al turismo : hotel, residence, ristoranti, bar, attività commerciali, spiagge, zone di passeggio, mezzi di trasporto, ecc., prive di barriere architettoniche ed in ogni caso, maggiormente accessibili rispetto solo a pochi anni fa, dall’altra, assistiamo anche ad una preparazione prefessionale crescente da parte degli addetti ai vari settori per accogliere e gestire piccole, talvolta piccolissime ma assai importanti(per coloro che ne hanno la necessità) richieste provenienti da persone e/o famiglie che hanno problematiche connesse con la disabilità di persone ospiti in quella località in cui si trovano a gestire periodi di vacanza.

Non basta infatti abbattere qualche scalino, installare un servoscala e/o posizionare un maniglione di appoggio in più od altri utilissimi ausili di supporto alla vita di una persona con disabilità(elementi primari per garantire l’accessibilità e la vita di una persona con disabilità motoria); diventa altresì primaria anche la capacità ad interfacciarsi con le richieste, spesso del tutto nuove e non sempre prevedibili di persone che hanno disabilità fisiche, motorie, ecc. a cui non si era preparati.

Se in passato come attività turistica ti potevano chiedere l’affitto di due biciclette o di una moto da cross, per non parlare di servizi tipici da camera come : spumante e/o colazione in camera, ecc., oggi, qualcuno potrebbe anche chiedere di noleggiare una sedia a rotelle, un deambulatore, ecc..

Vacanze per disabili. L’assistenza personalizzata.

Ecco come l’assistenza personalizzata a soggetti disabili costituisce un aspetto importante in tutti quei casi in cui serve un qualcosa in più e/o di diverso rispetto alla standard previsto a cui magari si era abituati.

Facciamo qualche esempio pratico per capirci.

Potrebbe essere necessaria la presenza di un letto speciale, anziché uno tradizionale/standard nella camera da letto, oppure, la presenza di un alzamalati per sollevare la persona con più facilità, ecc..

L’ospite inoltre, potrebbe richiedere la possibilità di noleggiare uno sccoter elettrico e/o una carrozzina elettrica sul posto per i giorni di permanenza od anche richiedere la presenza fisica di un assistenza in grado di seguirlo durante la fase della vacanza.

Come vedete, si tratta di richieste che magari in passato non erano solite pervenire, mentre da oggi poi, potrebbero rappresentare una cosa normalissima.

Vacanze per disabili con assistenza. Saper organizzarsi.

Se non è problema fornire due biciclette, uno scooter tradizionale o un skatbord a noleggio a dei clienti, ancora meno è problematico mettere a disposizione una sedia a rotelle elettrica, un alzamalati od un roller.

Occorre vedere tutto ciò come un’opportunità per incrementare la propria capacità di offerta nell’ambito dell’attività e non certo come un problema aggiuntivo da affrontare.

In questo modo, un operatore turistico potrà migliorare le sue potenzialità in un mercato in continua evoluzione.

Ausili disabili.

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Ausili per persone disabili. L’importanza del fattore estetico.

L’offerta di soluzioni che incontriamo nell’ambito degli ausili destinati a persone anziane e/o invalide è elevata.

Negli anni scorsi, proprio per riuscire a rispondere ad una domanda crescente in termini quantitativi(sta aumentando anno dopo anno il numero di anziani e di persone disabili nella nostra società) ma anche sotto l’aspetto qualitativo, le imprese che producono e distribuiscono ausili per disabili hanno aumentato tale offerta.

Se ad esempio alcuni decenni or sono, il numero di modelli di sedie a rotelle disponibile in vendita era tutto sommato limitato, oggi, tale offerta si è notevolmente ampliata per poter rispondere ad esigenze di ogni tipo : dimensione, tipologia di utilizzo, confort, ecc..

Un elemento distintivo fra quei vecchi modelli e gli attuali venduti che si evidenzia subito a colpo d’occhio, è il notevole miglioramento degli ausili sotto l’aspetto estetico, cioè, questi prodotti sono stati gradualmente perfezionati dal punto di vista qualitativo per risultare maggiormente gradevoli alla vista.

Qualcuno potrebbe obiettare che ciò riveste un’importanza assai limitata rispetto all’aspetto puramente funzionale di questi ausili.

Ed invece no!

E’ proprio questo il grande cambiamento!

Ausili per disabili. Inclusione sotto ogni punto di vista.

Consentire ad una persona disabile di muoversi liberamente o comunque, con maggiore autonomia, mediante l’impiego di una sedia a rotelle che ‘ricordi meno’ l’aspetto di un ausilio per invalido, aiuta notevolmente in quel processo di inclusione sociale che le persone con disabilità andranno sempre di più a realizzare per accettare la loro condizione (specie nella fase iniziale, quando il problema compare) e da parte della popolazione in generale nei confornti dei soggetti con disabilità.

Eliminare l’immagine stereotipata del ‘povero infermo’ che utilizza degli ausili brutti che a livello estetico evocano fortemente una situazione e sensazione di disagio, tristezza, marginalità ed inferiorità, costituisce un grande passo in avanti verso una vera e propria inclusione.

Ausili disabili. Un design moderno che aiuta la vita.

Per chi si è trovato a gestire il passaggio, anche traumatico, fra una vita in piena salute ed una in cui ci trova nella condizione di disabile, capisce bene come questo aspetto possa essere importante.

Del resto, per coloro che da non disabili, hanno difficoltà a capire l’importanza di questo aspetto, potrebbe essere utile ricordare loro se oggi essi sarebbero disposti andare in giro od utilizzare alcuni oggetti di molti anni prima, beni di vario tipo con design, colori ecc., vetusti, superati che ricordano una qualità marginale ed a livello estetico oggi sono usati solo da persone molto anziane ed in condizione economica e sociale marginale.

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Sedia job.

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Sedia mare per disabili.

La sedia mare denominata Job, è una carrozzina per disabili da mare, adatta per trasportare anziani e/o persone disabili lungo la spiaggia.

Viene impiegata anche in altri contesti ambientali, quali la neve in montagna o su particolari terreni, proprio per le sue caratteristiche tecniche.

Dispone di due ruote e di alcuni accessori per facilitare il trasporto, offrendo una contestuale stabilità e sicurezza della persona posizionata sulla sedia stessa.

L’immagine esteriore di questa carrozzina è positiva, colorata ben distante dai quei vecchi modelli standard utilizzati come ausili per disabili in passato.

Le due ruote sono ampie, gonfiabili e consentono il galleggiamento in acqua.

Job sedia. Le altre caratteristiche della carrozzina da spiaggia.

In un unico ausilio, semplice, esteticamente piacevole, si sommano una serie di vantaggi.

La carrozzina job, grazie alle sue particolari caratteristiche, consente di essere utilizzata per prendere il sole, entrare in acqua, trasportare la persone seduta in spiaggia attraverso un percorso fatto di sabbia e ciotoli, ecc..

E’ leggera, facilmente manovrabile senza richiedere eccessivi sforzi da parte dell’accompagnatore.

Una soluzione davvero valida, sopratutto, nel caso di dover offrire assistenza a persone con gravi disabilità su terreni specifici che non consentono una facile movimentazione per una tradizionale sedia a rotelle.

Questa sedia è facilmente pieghevole e trasportabile ed attualmente, numerosi stabilimenti balneari ormai ne sono dotati per rispondere ad esigenze che sono sempre più richieste da parte dei frequentatori dei vari lidi.

La job è utilizzata anche in moltissime piscine proprio per le sue caratteristiche funzionali e consente tra l’altro l’entrata in acqua con facilità alle persone disabili.

La sedia è dotata di cinture per meglio fissare la persona durante il movimento/trasporto, offrendole maggiore sicurezza e stabilità.

Oltre alla sedia Job standard maggiomente conosciuta, si incontrano nelle spiagge altre tipologie di carrozzine usate per il trasporto di persone disabili in spiaggia.

A livello funzionale ed estetico, queste soluzioni rappresentano una via di mezzo fra la Job e le carrozzine tradizionali.

Esse dispongono in genere di ruote ampie e simili a quelle della sedia job.

Anche i colori utilizzati da queste sedie a rotelle, sono assai vivaci e briosi.

Sedia job. Sedia job prezzo.

Essendoci sul mercato varie tipologie di modelli relativi a sedie da mare per disabili, troviamo di conseguenza anche differenti prezzi.

La sedia job ha un prezzo di mercato variabile fra le 600 e le 3000 euro a seconda del modello scelto.

Influiscono nella determinazione del prezzo anche gli accessori aggiuntivi che possono essere acquistati.

Scarpe per disabili.

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Scarpe per persone disabili.

Le calzature destinate specificatamente ad un pubblico costituito da anziani e/o anziani e disabili, hanno caratteristiche ben precise, proprio per rispondere alle esigenze di un segmento di popolazione che può avere alcune limitazioni nell’ambito motorio ed anche una serie di problemi inerenti la circolazione, reumatismi, artrite, ecc..

Per fortuna, nel corso degli anni l’offerta di soluzioni da calzare si è ampliata e va oggi a coprire sia le varie esigenze connesse ai problemi di salute, tenendo contestualmente conto dei vari momenti della giornata ed i luoghi in cui venire indossate.

Dal punto di vista qualitativo ed estetico, questi prodotti nel corso degli anni hanno ricevuto una sempre maggiore attenzione con l’obiettivo di uscire dalla definizione ormai superata di ‘scarpe per invalidi’, anche se il loro uso è destinato prevalentemente ad un segmento di soggetti con differenti disabilità e problemi di salute.

Scarpe ortopediche per anziani. I modelli presenti sul mercato.

Innanzi tutto, occorre definire le caratteristiche primarie che queste calzature devono possedere : la qualità della morbidezza ed essere dotate di suole antiscivolo per garantire insieme confort e sicurezza e permettere una maggiore stabilità e benessere contemporaneamente.

Inoltre, sono calzature che si adattano perfettamente al piede di chi le indossa e ciò, conferma quello che appena abbiamo sopra ricordato in merito a stabilità del piede e della persona nel suo complesso, oltre che dal punto di vista della comodità.

Alcune di queste scarpe, proprio per la loro caratteristica, vengono specificatamente consigliate per la fase di degenza post operatoria e pertanto, è possibile trovarle indossate a persone che non sono né anziani, nè disabili.

Nel comparto delle calzature per anziani e disabili, rientrano senza dubbio le pantofole e ciabatte, di cui vi sono numerosi modelli in commercio.

Anche in merito alle scarpe vere e proprie nel settore ‘anziani e disabili’, l’offerta è ampia sia per donne che relativamente agli uomini.

Troviamo vari modelli che possono essere indossati nel corso di tutte le stagioni come del resto anche di altri specificatamente più leggeri e/o al contrario più pesanti.

Scarpe per disabili. Scarpe ortopediche per disabili. Prezzi.

La qualità è comprensibile che si debba pagare, come avviene in ogni settore commerciale.

Calzature di qualità superiore hanno certamente un prezzo maggiore rispetto ad una soluzione simile ma realizzate con standard qualitativi generici.

In ogni caso, se andiamo ad osservare le quotazione delle calzature orientate ad un pubblico di disabili ed anziani pur essendo queste maggiormente costose, non sono neppure estremamente più onerose rispetto alle altre, considerando che spesso hanno tra l’altro, anche una durata di vita superiore proprio per le loro rifiniture.

Posate per disabili.

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Posate ergonomiche per disabili.

Gestire la vita quotidiana per una persona disabile che cerca di mantenere un certo livello di autonomia, significa anche vivere in maniera serena la fase della sua alimentazione di tutti i giorni e per farlo, talvolta, serve dotarsi di strumenti adeguati nel corso delle varie fasi.

Non sempre infatti una persona che ha determinate disabilità, riesce a sollevare ed a maneggiare adeguatamente una serie di posate, bottiglie, bicchieri, ecc. in sicurezza e con decisione.

Le difficoltà a gestire queste azioni, sono connesse prevalentemnte a due aspetti : il peso dei prodotti che deve alzare e muovere(i bicchieri in vetro, le posate in metallo, ecc., hanno talvolta un peso eccessivo rispetto alla capacità/forza del soggetto) e la difficoltà ad impugnare con decisione gli stessi prodotti per garantirsi una presa sufficiente a geestire le funzioni di impiego.

Posate per anziani. Le varie soluzioni.

Le caratteristiche di queste posate e complementi, rispondono alle due esigenze sopra citate : il minor peso ed il vantaggio di essere ergonomiche, facilmente utilizzabili da chi non dispone di una buona ‘presa’.

In commercio sono in vendita set interi di posate a questo fine : coltelli, forchette, cucchiai, ecc. di varie dimensioni ma anche bicchieri ed altri complementi.

L’aspetto più evidente di questi ausili è rappresantato dal manico che rispetto ad uno tradizionale, appare maggiormente tondo e voluminoso (in modo da consentire di essere afferrato meglio dalla persona che ha le limitazioni) garantendo una stabilità della ‘presa’ anche durante la sua alimentazione.

L’offerta sul mercato è molto ampia relativamente a questi prodotti ed anche il costo, non è eccessivo rispetto a quelli tradizionali.

Accanto alle posate, vi sono alcuni ausili aggiuntivi creati per facilitare una migliore impugnature delle stesse, ad esempio : il cinturino per posata, in genere dotato di chiusura a strappo che consente un’ulteriore facilitazione e buona presa della posata stessa.

L’offerta di queste soluzioni, tiene in conto inoltre della presenza di persone mancine, proponendo per esse, delle soluzioni ad hoc ed anche relativamente agli altri oggetti necessari per l’alimentazione quotidiana: piatti in plastica, bicchieri, ecc..

Relativamente ai coltelli, al fine di offrire oltre che una migliore impugnatura, un rendimento maggiore nell’uso, ci sono alcune soluzioni realizzate con lame di particolare dimensione e forma per meglio consentire una resa superiore.

Posate per disabili. L’uso dei magneti.

In commercio, da tempo sono in vendita alcune soluzioni di supporto al soggetto con disabilità che prevedono l’impiego di ausili con magnete per afferrare al meglio una serie di strumenti di utilizzo quotidiano e gestire in autonomia le stesse funzioni.

Alzamalati.

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Alzamalati da letto

Una delle attività primarie nell’ambito della gestione quotidiana di un paziente grave, sia esso anziano, disabile, ecc., è quella connessa all’assistenza di persone allettate, sia per periodi temporanei che in forma continuativa.

Le difficoltà inerenti alla cura ed al supporto di un soggetto bloccato a letto sono molteplici, fra cui :

la necessità di provvedere alla sua pulizia ed igiene giornaliere, all’alimentazione, all’esigenza di sollevarli ed alzarli nei momenti in cui occorre effettuare visite e spostamenti per varie motivazioni.

Alzamalati per letto. Le varie soluzioni.

Trattandosi di situazioni ben differenti, caso per caso, è possibile impiegare degli ausili specifici che meglio siano in grado di rispondere di volta in volta a questa esigenza.

Un prodotto da segnalare assai utilizzato in questi casi è l’alzamalati a scaletta che consente un graduale passaggio dalla posizione orizzontale a quella verticale.

In genere, si tratta di una struttura in acciaio, ben solida che deve dare supporto alla persona in una fase assai critica.

Questi ausili, devono essere appoggiati in una base in grado di sostenere il peso del soggetto.

Troviamo due soluzioni diverse : quelle con appoggio a pavimento e le altre che prevedono un appoggio sul letto stesso.

Alzamalati a piantana da terra.

Esiste anche la soluzione alzamalati con base a pavimento.

Ci sono vari modelli di questo ausilio. La caratteristica primaria è quella di poggiare al suolo la base delll’ausilio, di essere in acciao resistente e disporre di una maniglia ampia con una cinghia regolabile in base alle necessità della persona.

Questa soluzione è smontabile e facilmente trasportabile nel caso in cui fosse necessario.

Aggiungiamo un’altra proposta che è abbastanza simile alla precedente, tranne che nel suo posizionamento/appoggio :

l’alzamalati per letto (fissato al letto stesso della persona) con maniglione a triangolo.

Anche questo ultimo ausilio, trova largo impiego nell’ambito dell’assistenza a persone disabili ed anziani per la sua praticità d’uso e la facile installazione.

Solleva malati. Alzamalati idraulico.

Un altro prodotto da segnalare è senza dubbio il solleva malati/disabili con funzionalità idrauliche.

In genere, dispone di ruote che permettono la trasportabilità del soggetto ed ha una portata intorno ai 150 kg.

L’ausilio in oggetto, è assai impiegato per alzare, spostare e trasportare per brevi tratti la persona in tutta sicurezza.

Alzamalati: alzamalati usato

Anche per questa tipologia di ausili, esiste un mercato dell’usato.

Occorre dire che i costi di questi ausili nuovi in genere non sono particolarmente elevati; pertanto, se si intende optare per un prodotto usato, occorre tenere conto della svalutazione di valore ricevuta nel corso del tempo rispetto al prezzo originale, anche se l’utilizzo di questo prodotto magari è stato effettuato soltanto per un periodo limitato.

Ausili per anziani allettati.

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Ausili disabili allettati.

Nell’ambito della gestione di un paziente, in particolare se si tratta di un anziano allettato, sono presenti tutta una serie di ausili che vengono utilizzati per offrire un maggior confort e consentire una serie di azioni quotidiane, quali ad esempio : la pulizia, la movimentazione, l’alimentazione, ecc., della persona assistita.

Vediamo ora nello specifico ora queste numerose soluzioni.

Ausili per anziani non autosufficienti. La gestione di una persona allettata.

Innanzi tutto, parliamo del letto ortopedico, definito anche letto per disabili.

Si tratta di un letto munito di una serie di funzioni, fra cui : la possibilità di alzare ed abbassare l’altezza generale dello stesso, sia manualmente che nel caso sempre più diffuso attraverso un comando che aziona il/i motori elettrico/i e facilita il compito quotidiano dell’assistente nelle varie azioni di supporto e rende meno arduo il tutto anche al paziente.

Anche il movimento della rete stessa, in genere è gestibile con il medesimo comando, posto abitualmnte al lato del letto stesso.

Una funzione frequente nell’ambito dell’assistenza continua di un paziente allettato, è quella inerente gli spostamenti, anche quelli limitati.

Il problema può risultare importante quando la persona è assai pesante o presenta uno stato di salute generale per nullo buono.

Alzare un disabile dal letto. Sollevatore disabili.

Per questa funzionalità, viene usato un telo ad alto scorrimento dotato di maniglie che permette una certa stabilità.

Un altro gruppo di ausili che viene abbinato al letto ortopedico, è rappresentato da coloro che hanno l’obiettivo di aiutare il paziente e sopratutto il suo assistente nel sollevamento del primo.

L’alzamalati, prevede una serie di ausili che vanno dalla maniglia alzamalati, al sostegno per alzarsi, sino al sollevamalati.

Oltre a questi, troviamo un altro tipo di ausilio, disponibile in vari modelli che è impiegato per sollevare pazienti allettati : il sollevatore disabili.

Troviamo un insieme di soluzioni che possono rispondere a varie esigenze.

Ogni situazione è particolare e per questo, un ausilio può essere maggiormente indicato piuttosto che un altro in un contesto specifico.

Abbiamo sollevatori a soffitto, quelli portatili, quelli con imbracatura per il trasporto da una zona ad un’altra, ecc..

L’obiettivo è sempre riuscire a sollevare la persona con maggior facilità senza creare al paziente dei rischi e traumi e nel contempo, consentire all’assistente di gestire tutte queste operazioni in sicurezza senza fare enormi sforzi fisici.

Ausili per anziani allettati. Ausili per lavare disabili a letto.

Uno degli ausili utilizzati per una serie di funzionalità connesse all’igiene dedicate al disabile allettato, è il bagno portatile.

Oltre a questo, sono previsti prodotti per evitare di bagnare e/o sporcare il letto, come le traverse monouso.

Non dimentichiamo poi, le salviette monouso, il lavatesta gonfiabile, ecc..

In ogni caso, l’esperienza e la competenza dell’assistente alla persona invalida, rappresentano sempre l’elemento primario per amministrare nel migliore dei modi l’igiene e la sicurezza della persona allettata.